Notizie

IL CASTELLO OGGI

IL CASTRUM

07 Marzo 2009

Nella descrizione dei Castelli medievali della Lunigiana occidentale lo storico Scarin dice:

Il Castello, sorto sul finire del XII secolo, passò nel 1253 a Nicolò Fieschi che lo vendette a Genova nel 1273. Di uno dei più robusti ed antichi castelli della Val di Vara non è rimasto praticamente nulla, ma i sistemi difensivi sono attestati da ben 7 porte, le cui arcate, ancora intatte, si susseguono lungo il percorso che conduce alla sommità del paese, segno evidente del "Castrum" di Bracelli. Sono ancora perfettamente visibili, ed in parte abitate, le alte e robuste case appoggiate sulla sommità che, saldamente unite una all'altra, formano um unico blocco difensivo, questo a somiglianza di altri paesi della vallata. Scarin continua così: oggi dell'edificio difensivo non rimangono tracce visibili, certamente esso fu irrobustito da opere difensive di notevole importanza che si trovano lungo l'attraversamento del borgo, per la più importante strada d'accesso al Castello; queste si susseguono una dopo l'altra e fanno pensare che vi dovessero essere delle cerchie concentriche di mura. Gli archi delle 7 porte ancora esistenti sono in buono stato di conservazione. Sulla sommità del colle, dove sorgeva il Castello, vi è un cortile chiuso tutt'intorno da case di abitazione. La popolazione tradizionalmente applica a questa cittadella il nome di Castello. È invece scomparsa ogni traccia della torre che venne demolita per ordine del Capitano della Spezia, il quale dovette multare i Bracellesi per il ritardo con cui venne attuata la sua demolizione: il ritardo era dovuto alla non ben valutata consistenza della struttura, che richiese più tempo di quello concesso per obbedire all'ingiunzione. La funzione di controllo che il Borgo svolgeva sulla collina che sovrasta il fiume Vara nella sottostante piana di Padivarma è ancora oggi perfettamente riconoscibile la strada che giunge a Bracelli in località Colla-valico-rasenta la prima porta di accesso al centro storico,dirigendosi subito verso ovest e proseguendo attraverso il valico del Trezzo verso Pignone,quindi risalendo lungo l'omonimo torrente,sino a giungere in vista del mare sopra il Santuario di Soviore.

 

Le notizie storiche sono state attinte da:

"JACOPO BRACELLI"

Compendio storico di Arnaldo Righetti

"VAL DI VARA"

Di Giannetto Beniscelli