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Container vicino al casello autostradale di Beverino ?

27 Settembre 2012

Legambiente: "Una colata di cemento. Non si può sventrare la Val Graveglia" Val di Magra - Val di Vara - "Ci sentiamo in dovere, dopo le dichiarazioni del Sindaco Della Spezia Federici e dell’ex assessore provinciale alla Viabilità Casabianca, di re-intervenire sulla questione del nuovo casello "La Spezia nord" a Beverino: ribadiamo la nostra contrarietà, per motivi ambientali, paesaggistici, ma anche urbanistici e logistici". Legambiente ritorna su uno dei temi caldi di questo principio di autunno, andando a ribadire di assoluta negatività sull'ipotesi del secondo casello cittadino, giudicato "una colata di cemento in un’area sensibile, limitrofa ad un Parco Naturale, che aumenterebbe il traffico in un sito ancora prevalentemente naturalistico e agricolo, nonostante la presenza della Genova-Rosignano, ma il danno non si fermerebbe solo allo stravolgimento di un’area vocata all’agriturismo e all’ecoturismo come la media Val di Vara". "Infatti andrebbe ben oltre - prosegue la nota che porta la firma del Vicepresidente di Legambiente Liguria Stefano Sarti e del consigliere nazionale Alessandro Poletti - visto che per riconnettersi al traforo della foce in modo da deviare un traffico sostenuto, bisognerebbe sventrare un’area collaterale altrettanto sensibile e ancora più incontaminata come la Val Graveglia, che conserva un esempio quasi del tutto intonso di golena perifluviale, la quale oltretutto, al di là del valore naturalistico ha anche un importante funzione idrogeologica. Il Graveglia in condizioni normali è un piccolo torrentello, ma in condizioni stravolte manifesterebbe la stessa furia che il Pogliaschina e il Gravegnola hanno manifestato nel funesto 25 ottobre dello scorso anno (2011), quindi non bisogna assolutamente infrastrutturare la valle ampliando e modificando l’attuale sede stradale e restringendo lo spazio alluvionale, come invece necessiterebbe per il potenziamento derivante dal nuovo casello. "Oltretutto ciò avverrebbe in assenza di reali motivazioni logistiche, visto che quelle addotte da Sindaco, Assessore Provinciale, e anche dall’Assessore Regionale Raffaella Paita risultano alquanto fumose. La Spezia non è Milano, non c’è bisogno di deviare tali flussi di traffico, è anzi una città compatta che si sta spopolando a danno della vicine Val di Magra e bassa Val di Vara, quindi è più che sufficiente il Casello "La Spezia Santo Stefano", semmai defatigandolo con forme di viabilità alternativa, come quella ferroviaria. Il problema semmai, è che ci pare che tali opere più che a rendere maggiormente scorrevole il traffico, cosa di per sé insensata, visto che statisticamente l’aumento di scorrevolezza fa aumentare il traffico stesso quindi è una non soluzione, servano per un’altrettanto insensata convinzione che l’economia, identificata ottusamente con l’edilizia, si rilanci solo con le grandi opere". "Infatti ci sembra che il casello alla fine sia utile solo per far cadere una pioggia di appalti, che poi la storia ci insegna in realtà l’economia la smuovono ben poco, e in ogni caso non creano occupazione, visto che le ditte più competitive vengono da fuori e fuori ritornano finiti i lavori. Ci appelliamo quindi al Presidente Burlando affinché ponga il veto ad una tale follia, permettendo a questo territorio di iniziare un percorso di sviluppo eco–sostenibile".